INTRODUZIONE ALLA LETTERA DI GIACOMO
Caratteristiche principali
Più che una vera e propria
lettera, questo scritto si presenta come una serie di insegnamenti e di
raccomandazioni pratiche, con una prospettiva, si potrebbe dire, un po' simile a
quella dei Proverbi biblici. Meraviglia l'assenza dei principali temi della
catechesi cristiana del primo secolo, primo fra tutti il ricordo della
passione-morte-risurrezione di Gesù. Quasi tutto il testo è
occupato da istruzioni morali ripetute con insistenza e vivacità. A volte
gli argomenti possono sembrare non tipicamente cristiani (vedi le considerazioni
sulla ricchezza e sull'uso della lingua), tuttavia bisogna riconoscere che la
preoccupazione generale rimane quella di suscitare una fede più concreta
e più autentica. In questo senso Giacomo ripete lo stesso insegnamento di
Gesù (vedi Matteo 7,21-23;
25,31-46).
Primi lettori
L'inizio della lettera non nomina alcuna
comunità determinata. Essa fu rivolta contemporaneamente a vari gruppi di
cristiani, dispersi in città diverse, prevalentemente Ebrei, da tempo
ambientati in paesi di cultura ellenistica. La situazione di questi cristiani
doveva essere caratterizzata soprattutto da una certa rilassatezza morale, da un
calo di impegno e di entusiasmo rispetto ai primi momenti della conversione
cristiana, e dalla prepotenza di alcuni che erano molto ricchi. Forse si era
diffusa un'interpretazione troppo unilaterale della predicazione di Paolo: si
dava importanza alla fede, ma si trascurava il valore delle esigenze
morali.
Autore
Nel Nuovo Testamento varie persone portano il nome di Giacomo, ed è molto
difficile dire quale di queste potrebbe essere stato l'autore della nostra
lettera. E' da escludere il discepolo di Gesù, fratello di Giovanni,
morto martire nell'anno 44. Una tradizione molto antica indica Giacomo
«fratello del Signore», che fu uno dei responsabili della
comunità cristiana di Gerusalemme (Galati 1,19 e 2,9). Per alcuni aspetti
il contenuto del testo sembra confermare quella indicazione: infatti i temi
morali sono insistenti e l'insegnamento è volutamente un po' diverso da
quello di Paolo. Altri aspetti, invece, costituiscono delle difficoltà:
si parla troppo poco di Gesù, la lingua greca è di ottimo livello,
si scorge la presenza di una mentalità ellenistica che Giacomo di
Gerusalemme probabilmente non poteva possedere. Perciò non è
escluso almeno l'intervento letterario di un altro personaggio. La data
più verosimile è da collocarsi negli ultimi decenni del primo
secolo.
Schema
- Saluto 1,1
- Fede e saggezza; povertà e
ricchezza 1,2-11
- Prove e tentazioni; ascoltare
e agire 1,12-27
- Le ingiuste preferenze; fede e
fatti 2,1-26
- L'uso della lingua; la saggezza
3,1-18
- La discordia; l'orgoglio
4,1-17
- La ricchezza; la pazienza; la preghiera
5,1-20
LETTERA DI GIACOMO
CAPITOLO 1
SALUTO
1 Io, Giacomo, servo di Dio e del Signore Gesù Cristo, saluto voi tutti che
siete il popolo di Dio disperso per il
mondo.
FEDE E SAGGEZZA
2 Fratelli miei, quando dovete
sopportare prove di ogni genere, rallegratevi.
3
Sapete infatti che se la vostra fede supera queste prove, voi diventerete forti.
4 Anzi, tendete a una fermezza sempre maggiore,
così che voi siate perfetti e completi, sotto ogni
aspetto.
5 E se qualcuno di voi non è
saggio, chieda a Dio la saggezza, e Dio gliela darà; perché Dio
dà a tutti volentieri e generosamente.
6
Ma bisogna chiedere con fiducia, senza dubitare. Chi dubita è come
un'onda del mare mossa dal vento, sospinta qua e là.
78 Un uomo simile, indeciso e incoerente in
tutto quel che fa, non si illuda di ricevere qualcosa dal
Signore.
POVERTÀ E RICCHEZZA
9 Fratelli, se qualcuno di voi è
povero, sia fiero del fatto che Dio lo onora.
10
Se invece uno è ricco, sia contento del fatto che Dio lo umilia. Il ricco
infatti passa via come un fiore di campo.
11 Il
sole si alza, il suo calore fa seccare l'erba; il fiore cade e la sua bellezza
svanisce. Così anche il ricco cadrà con le sue
imprese.
PROVE E TENTAZIONI
12 Beato l'uomo che resiste alle
tentazioni: dopo aver superato la prova, egli riceverà in dono quella
vita eterna che Dio ha promesso a coloro che lo amano.
13 Ma se uno è assalito dalle tentazioni,
non deve dire: «E' Dio che mi tenta»: perché Dio non può
essere tentato dal male ed egli non tenta nessuno.
14 In realtà ognuno è tentato dal
proprio desiderio cattivo, che prima lo attira e poi lo prende in trappola.
15 Questo desiderio fa nascere il peccato, e il
peccato, quando ha preso campo, porta la morte.
16 Non lasciatevi ingannare, fratelli carissimi:
17 tutto ciò che abbiamo di buono e di
perfetto viene dall'alto: è un dono di Dio, creatore delle luci celesti.
E Dio non cambia e non produce tenebre.
18 Egli
ha voluto darci la vita e ci ha fatti esistere per mezzo della sua parola che
annunzia la verità: egli ha voluto così che noi fossimo come le
primizie di tutte le sue
creature.
ASCOLTARE E AGIRE
19 Ricordate una cosa, fratelli carissimi:
ognuno deve essere pronto ad ascoltare, ma lento a parlare e lento a lasciarsi
prendere dalla collera.
20 Chi è in
collera non può compiere ciò che è giusto secondo Dio.
21 Perciò liberatevi da tutto ciò
che è sporco e cattivo. Siate pronti ad accogliere quella parola che Dio
fa crescere nel vostro cuore e che ha il potere di portarvi alla salvezza.
22 Non ingannate voi stessi: non contentatevi di
ascoltare la parola di Dio; mettetela anche in pratica!
23 Chi ascolta la parola ma non la mette in
pratica è simile a uno che si guarda allo specchio, vede la sua faccia
così com'è,
24 ma poi se ne va e
subito dimentica com'era.
25 C'è invece
chi esamina attentamente e osserva con fedeltà la legge perfetta di Dio,
la quale ci porta alla libertà. Costui non si accontenta di ascoltare la
parola di Dio per poi dimenticarla, ma la mette in pratica: per questo egli
sarà beato in tutto quel che fa.
26 Se
uno crede di essere religioso, ma poi non sa frenare la propria lingua, è
un illuso: la sua religione non vale niente.
27
Questa è la religione che Dio Padre considera pura e genuina: prendersi
cura degli orfani e delle vedove che sono nella sofferenza, e non lasciarsi
sporcare dalle cose di questo
mondo.
CAPITOLO 2
CONTRO LE INGIUSTE PREFERENZE
1 Fratelli, voi che avete la fede in Gesù
Cristo, nostro Signore glorioso, dovete comportarvi allo stesso modo con tutti,
senza ingiuste preferenze.
2 Facciamo un
esempio: un uomo ricco viene a una delle vostre riunioni, con anelli d'oro e
abiti di lusso; e alla stessa riunione viene anche uno che è povero e
vestito male.
3 Voi vi mostrate pieni di premure
per quello che è vestito bene e dite: «Siediti qui, al posto
d'onore». Al povero, invece, dite: «Tu rimani in piedi», oppure
«siedi in terra, qui, accanto al mio
sgabello».
4 Se vi comportate così,
non è forse chiaro che fate delle differenze tra l'uno e l'altro e che
ormai giudicate con criteri malvagi?
5
Ascoltate, fratelli carissimi: Dio ha scelto quelli che agli occhi del mondo
sono poveri, per farli diventare ricchi nella fede e dar loro quel regno che
egli ha promesso agli uomini che lo amano.
6
Voi, invece, avete disprezzato i poveri! Eppure non sono forse i ricchi quelli
che vi trattano con prepotenza e vi trascinano davanti ai tribunali?
7 Non sono loro, i ricchi, quelli che
bestemmiano il bel nome di Cristo che fu invocato su di voi quando siete
diventati cristiani?
8 Una cosa è certa:
se voi rispettate la legge del regno di Dio così come la presenta la
Bibbia: Ama il tuo prossimo come te stesso, voi agite bene.
9 Se invece fate delle preferenze tra le diverse
persone, voi commettete peccato e la legge di Dio vi condanna, perché
avete disubbidito.
10 Chi va contro anche a un
solo comandamento della legge è colpevole di aver offeso tutta la legge.
11 Infatti colui che ci ha detto: Non commettere
adulterio è lo stesso che ha detto: Non uccidere. Di conseguenza, se tu
non commetti adulterio, ma poi uccidi qualcuno, vai contro tutta la legge di
Dio.
12 Dunque, parlate e agite come persone che
saranno giudicate da quella legge che ci porta alla vera libertà.
13 Perché senza misericordia sarà
giudicato chi non ha avuto misericordia. Chi invece è stato
misericordioso, non avrà alcun timore del giudizio di
Dio.
LA FEDE E I FATTI
14 Fratelli, a che serve se uno dice:
«Io ho la fede!» e poi non lo dimostra con i fatti? Forse che quella
fede può salvarlo?
15 Supponiamo che
qualcuno dei vostri, un uomo o una donna, non abbia vestiti e non abbia da
mangiare a sufficienza.
16 Se voi gli dite:
«Arrivederci, stammi bene. Scaldati e mangia quanto vuoi», ma poi non
gli date quel che gli serve per vivere, a che valgono le vostre parole?
17 Così è anche per la fede: da
sola, se non si manifesta nei fatti, è morta.
18 Qualcuno potrebbe anche dire: C'è chi
ha la fede e c'è invece chi compie le opere. Ma allora mostrami come
può esistere la tua fede senza le opere! Ebbene, io ti posso mostrare la
mia fede per mezzo delle mie opere, cioè con i fatti!
19 Ad esempio: tu credi che esiste un solo Dio?
E' giusto. Ma anche i demòni ci credono, eppure tremano di paura.
20 Sciocco, vuoi dunque capire che la fede non
serve a niente se non è accompagnata dai fatti?
21 Abramo, il nostro antico padre, perché
mai fu riconosciuto giusto da parte di Dio? Per le sue opere, cioè per
aver offerto sull'altare dei sacrifici il figlio Isacco.
22 Vedi dunque che in quel caso la fede e le
opere agivano assieme, e che la sua fede è diventata perfetta proprio per
mezzo delle opere!
23 Così si è
realizzato quel che dice la Bibbia: Abramo credette in Dio, e per questo Dio lo
considerò giusto. Anzi, egli fu chiamato amico di Dio.
24 Potete così vedere che Dio considera
giusto un uomo in base alle opere e non soltanto in base alla fede.
25 Lo stesso avvenne nel caso di Raab, la
prostituta. Dio la considerò giusta per le sue opere, cioè per il
fatto che aveva ospitato gli esploratori degli Ebrei e li aveva aiutati ad
andarsene per un'altra via.
26 Insomma, come il
corpo senza il soffio della vita è morto, così la fede. Senza le
opere è morta.
CAPITOLO 3
MODERATE LA LINGUA
1 Fratelli, non vogliate essere in molti a
diventare maestri degli altri. Sapete infatti che noi maestri saremo giudicati
da Dio in modo particolarmente severo.
2 Tutti
commettiamo molti errori. Se uno non commette mai errori in quel che dice,
è un uomo perfetto, capace di dominare se stesso.
3 Noi mettiamo il morso alla bocca dei cavalli,
per fare in modo che ci ubbidiscano, ed è così che possiamo
dominare tutto il loro corpo.
4 Guardate le
navi: anche se grandi e spinte da un vento molto forte, per mezzo di un
piccolissimo timone vengono guidate là dove vuole il pilota.
5 Così anche la lingua: è una
piccola parte del corpo, ma può vantarsi di grosse imprese. Un focherello
può incendiare tutta una grande foresta.
6 La lingua è come un fuoco. E' come una
cosa malvagia messa dentro di noi, e che porta il contagio in tutto il corpo.
Essa infiamma tutta la vita con un fuoco che viene dall'inferno.
7 L'uomo è capace di domare gli animali
di ogni specie: bestie selvatiche, uccelli, rettili, pesci...; e di fatto li ha
domati.
8 La lingua, invece, nessuno è
capace di domarla. Essa è cattiva, sempre in movimento, piena di veleno
mortale.
9 Noi usiamo la lingua per lodare il
Signore che è nostro Padre, ma anche per maledire gli uomini che Dio ha
fatto simili a sé.
10 Dalla stessa bocca
escono parole di preghiera e parole di maledizione. Fratelli, questo non deve
avvenire.
11 Forse che da una stessa fonte
può uscire insieme acqua buona e acqua amara? No!
12 Nessun albero di fichi produce ulive, e
nessuna vite produce fichi. Così una sorgente d'acqua salata non
può dare acqua da bere.
LA SAGGEZZA CHE VIENE DALL'ALTO
13 Qualcuno, tra voi, pensa
di essere saggio e intelligente? Bene! Lo faccia vedere con i fatti,
comportandosi bene; mostri insieme gentilezza e saggezza.
14 Se invece il vostro cuore è pieno di
amara gelosia e di voglia di litigare, fate a meno di vantarvi e non dite
menzogne che offendono la verità.
15 Una
saggezza di questo genere non viene da Dio: è sapienza di questo mondo,
materiale, diabolica.
16 Infatti dove regnano la
gelosia e l'istinto di litigare, ci sono inquietudini e cattiverie di ogni
genere.
17 Invece la saggezza che viene da Dio
è assolutamente pura; è pacifica, comprensiva, docile, ricca di
bontà e di opere buone; è senza ingiuste preferenze e senza alcuna
ipocrisia.
18 Le persone che creano la pace
attorno a sé sono come seminatori che raccolgono nella pace il loro
frutto: una vita giusta.
CAPITOLO 4
LA CAUSA DELLE DISCORDIE
1 Da dove vengono le lotte e i contrasti che ci
sono tra di voi? Vengono dalle passioni che continuamente si agitano e
combattono dentro di voi.
2 Voi desiderate
qualcosa, e se non potete averla, allora siete pronti a uccidere. Voi avete
voglia di qualcosa, e se non riuscite a ottenerla, allora vi mettete a lottare e
a far guerra. In realtà, voi non ottenete ciò che desiderate,
perché non sapete chiederlo a Dio.
3 E se
anche chiedete, voi non ricevete niente perché le vostre intenzioni sono
cattive: volete sprecare tutto nei vostri piaceri.
4 Siete infedeli, come una donna adultera. Ma
non sapete che essere amici di questo mondo significa essere nemici di Dio?
Dunque chi vuol diventare amico di questo mondo finisce per diventare nemico di
Dio.
5 Certamente la Bibbia non parla invano
quando dice: Dio è geloso e non vuol perdere lo spirito che ha messo
dentro di noi.
6 Anzi, egli offre una grazia
anche migliore: infatti la Bibbia dice:
Dio si
oppone agli orgogliosi,
ma tratta con
bontà gli umili.
7 Dunque sottomettetevi a
Dio. Resistete invece contro il diavolo, che fuggirà lontano da voi.
8 Avvicinatevi a Dio, ed egli si
avvicinerà a voi. Purificate le vostre mani di peccatori; santificate i
vostri cuori di uomini ipocriti.
9 Piangete
sulle vostre miserie, e semmai lamentatevi di voi stessi. Le vostre risa
diventino lacrime, la vostra allegria diventi tristezza.
10 Abbassatevi davanti al Signore, ed egli vi
solleverà.
NON GIUDICATE GLI ALTRI
11 Fratelli, non parlate male gli uni degli
altri. Chi parla male di un fratello o lo giudica, è come se parlasse
male della legge di Dio e la giudicasse. Ora, se ti metti a giudicare la legge
di Dio, sei uno che giudica e non sei più uno che ubbidisce alla legge.
12 C'è uno solo che dà la legge
agli altri e può giudicare: Dio. Egli può salvare e distruggere.
Ma chi sei tu che pretendi di giudicare il tuo
prossimo?
CONTRO L'ORGOGLIO
13 Voi dite: Oggi o domani andremo in
quella città e ci fermeremo un anno; faremo affari e guadagneremo molti
soldi.
14 Ascoltate: in realtà voi non
sapete cosa accadrà domani, e come sarà la vostra vita. Non siete
altro che fumo; un fumo che per un po' si vede e poi scompare.
15 Fareste meglio a dire: Se il Signore vuole,
noi vivremo e faremo questo e quest'altro.
16
Invece continuate a vantarvi e a fare gli orgogliosi. Ma questo genere di
superbia è sempre un male.
17 Allo stesso
modo, se uno sa di dover fare il bene e non lo fa, commette
peccato.
CAPITOLO 5
CONTRO I RICCHI
1 E ora a voi, ricchi! Piangete e lamentatevi
per le sciagure che stanno per venire su di voi.
2 Le vostre ricc hezze vanno in malora e i
vostri abiti sono mangiati dalle tarme.
3 Il
vostro oro e il vostro argento sono pieni di ruggine, e quella ruggine
sarà una prova contro di voi: essa vi divorerà come un fuoco. In
questi giorni, che sono gli ultimi prima del giudizio, voi avete accumulato
ricchezze.
4 Voi non avete pagato gli operai che
mietono nei vostri campi: questa paga rubata ora grida al cielo, e le proteste
dei vostri contadini sono arrivate fino agli orecchi di Dio, il Signore
Onnipotente.
5 Voi avete vissuto quaggiù
sulla terra in mezzo al lusso e ai piaceri sfrenati: vi siete ingrassati come
bestie per il giorno del macello.
6 Avete
condannato e ucciso persone innocenti che non hanno la forza di
difendersi.
PAZIENZA E SINCERITA'
7 Fratelli, siate dunque pazienti,
fino a quando verrà il Signore. Guardate il contadino: egli aspetta con
pazienza che la terra produca i suoi frutti preziosi, aspetta le piogge di
primavera e le piogge d'autunno.
8 Così
siate pazienti anche voi, e fatevi coraggio, perché il giorno del ritorno
del Signore è ormai vicino.
9 Fratelli,
non mormorate gli uni contro gli altri, perché il Signore non vi
condanni. Il giudice sta per venire!
10
Ricordatevi dei profeti che hanno parlato per incarico del Signore. Prendeteli
come esempio di pazienza e di fedeltà anche nelle sofferenze.
11 Noi diciamo che sono beati quelli che, come
loro, hanno saputo resistere. Voi avete sentito parlare della grande pazienza di
Giobbe, e sapete quel che il Signore gli ha concesso, alla fine. Sì, il
Signore è pieno di misericordia e di compassione.
12 Fratelli, soprattutto non fate giuramenti:
né per il cielo né per la terra né in qualunque altro modo.
Semplicemente, dite «sì», quando è sì; dite
«no», quando è no. Così non sarete condannati da
Dio.
LA PREGHIERA E LA VITA
13 Se qualcuno di voi è nella
sofferenza, si metta a pregare. Se invece qualcuno è contento, canti le
sue lodi al Signore.
14 Se qualcuno di voi
è malato, chiami i responsabili della comunità. Essi preghino per
lui e lo ungano con olio, pregando il Signore.
15 Questa preghiera, fatta con fede,
salverà il malato, e il Signore gli darà sollievo. Inoltre, se il
malato avesse commesso dei peccati, gli saranno perdonati.
16 Confessatevi a vicenda i vostri peccati e
pregate gli uni per gli altri, così che possiate guarire. La preghiera
sincera di una persona buona è molto potente.
17 Il profeta Elia era soltanto un uomo, come
noi. Egli pregò con insistenza chiedendo che non venisse la pioggia, e
non piovve sulla terra per tre anni e sei mesi.
18 Poi pregò ancora, chiedendo che
piovesse, e dal cielo venne la pioggia, e la terra fece crescere i suoi frutti.
19 Fratelli miei, se uno si è allontanato
dalla verità e un altro lo riporta sulla giusta strada,
20 sappiate quel che vi dico: chi aiuta un
peccatore ad abbandonare la strada sbagliata lo salverà dalla morte e
otterrà il perdono di molti peccati.